FILOSOFIA CON I BAMBINI
L’apprendimento significativo: dalla meraviglia al dialogo, dall’interrogarsi all’esercizio del pensiero.
Il pensiero del bambino, senza alcuna sovrastruttura di sorta, è, di per sé, un pensiero filosofico. Egli già si pone domande speciali intorno alla vita, alla morte, all’amore, al tempo, alla felicità.
Noi adulti, spesso, arrestiamo questi interrogativi e, di conseguenza, anche il bambino smette di porli. La filosofia con i bambini promuove l’impegno a problematizzare, l’esercizio dell’immaginazione, del pensiero e dell’argomentazione rispetto a domande che inducono a mettere in relazione categorie, concetti, esperienze: ci si esercita a fare ipotesi, a distinguere inferenze fondate e infondate, a concepire possibilità diverse da quelle a cui si è avvezzi, a ragionare in termini controfattuali, a valutare il quasi e le alternative.
Il filosofo diviene così coadiutore di un processo di discussione e apprendimento che educa alla domanda, alla sospensione del giudizio, alla scoperta di mondi possibili che favoriscono l’incontro con il non conosciuto e aprono la mente alla problematicità.
L’apprendimento meccanico lascia spazio a quello significativo, al piacere di scoprire che attiva due sistemi emozionali fondamentali, la ricerca e la giocosità.
Il Naufragio di Sofia
A cosa pensano le cose …. durante il naufragio?
Tutto scorre: cosa accade agli oggetti di Sofia sotto il mare?
La posta di Sofia: La lettera di Eraclito di Efeso
Scrivi anche tu come Eraclito: una proposta di esegesi e di pratica della scrittura simbolica.
Il mutamento come strumento di esplorazione del sé: passato, presente e futuro. Percorso esperienziale.
La posta di Sofia: “Conosci te stesso” di Socrate.
I miei punti di forza raccontati attraverso… gli oggetti.
I miei punti di debolezza raccontati attraverso…gli oggetti.
Come mi vedo, come mi vedono: dal ritratto all’autoritratto.
